Intelligenza artificiale: Il ddl è legge

Novità normative
Leggi di piùGiovedi 17 settembre, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge contenente "Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale". Da una prima interpretazione anche sistematica del provvedimento, emerge che il legislatore, pur delegando al Governo l'emanazione di una disciplina più specifica, ha inteso comunque chiarire che la nuova tecnologia deve essere utilizzata con un approccio antropocentrico, ovvero mettendo al centro l'uomo e il suo imprescindibile potere decisionale, limitando i rischi di un uso distorto dei corrispondenti applicativi. L'esame della nuova normativa, così come il precedente regolamento della Comunità Europea n. 2024/1689, meritano ben altro approfondimento, ma ci sono alcune norme (artt. 11- 13) che, in materia di lavoro e professioni intellettuali, sono senz'altro degne di essere menzionate. Così, sebbene risulti sacramentale la formula contenuta nell'art. 11 della Legge secondo cui "l'IA è impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l'integrità psicofisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone in conformità al diritto dell'Unione europea", non è senza rilievo osservare che il datore di lavoro che, nei processi decisionali o di monitoraggio utilizzi l'IA, ad esempio per valutare le candidatura o la produttività dei dipendenti, dovrà fornire idonea informativa alle persone interessate ("nei casi e con le modalità di cui all'articolo 1-bis del decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 152" stabilisce la norma). Deve essere poi istituito "presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali l'Osservatorio sull'adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, con il compito di definire una strategia sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale in ambito lavorativo, monitorare l'impatto sul mercato del lavoro e identificare i settori lavorativi maggiormente interessati dall'avvento dell'intelligenza artificiale. L'Osservatorio promuove la formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro in materia di intelligenza artificiale". L'approccio antropocentrico è poi ribadito nell'art. 13 che in merito alle professioni intellettuali puntualizza (e direi doverosamente) che "L'utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale è finalizzato al solo esercizio delle attività strumentali e di supporto all'attività professionale e con prevalenza del lavoro intellettuale oggetto della prestazione d'opera". Quindi, l'IA è un'evoluzione, ma non risolve né semplifica. Anzi impone correttezza e disciplina nell'uso dei corrispondenti applicativi.